Biografia in pillole di un grande umorista internazionale

giorgio cavalloGiorgio Cavallo è stato un grande maestro della satira. La nostra associazione non ne può prescindere per cui, per mantenerne vivo il ricordo e continuare a far conoscere le sue divertenti opere, troviamo giusto proporre una piccola galleria di vignette.
È allo studio una nuova esposizione antologica con molti suoi lavori. Il sogno del Centro Studi Vivere dal Ridere è quello di poter avere un giorno un museo dedicato a satira e umorismo dove poter raccogliere tutti i suoi lavori.

 

Nato a Moncalieri, in provincia di Torino, è scomparso nel 1994. Dopo un esordio in banca per render felice la famiglia, capisce che la sua strada è legata al mondo della grafica, per cui incomincia ad operare nel campo della pubblicità ed inizia a collaborare con vari giornali attraverso i suoi disegni umoristici. Complice di questa passione una vignetta pubblicata nelle Cartoline del pubblico de La Domenica del Corriere sul finire degli anni Quaranta. Dalla metà degli anni Cinquanta le sue opere iniziano a comparire su Sette Giorni, La Gazzetta del Popolo e Il Travaso delle Idee, quest’ultima una delle più prestigiose riviste umoristiche dell’epoca. Seguiranno di poco le collaborazioni con il settimanale L’Europeo, dove dal 1958 al 1973 avrà una sua rubrica fissa - La settimana vista da Cavallo -, Selezionando, la rivista della Lancia, Oggi e Candido a cui viene chiamato da Giovanni Guareschi che lo ammira come disegnatore pur non condividendone le idee politiche (tra persone intelligenti queste collaborazioni sono possibili).

 

Nel 1959 vince la Palma d’Oro a Bordighera, una sorta di Oscar per il miglior vignettista dell’anno che lo consacra definitivamente e lo rende l’autore italiano più celebre del momento. I suoi lavori vengono ripresi da riviste di tutto il mondo, dalla vicina Francia al lontano Giappone ed è inserito negli annuari dei migliori vignettisti mondiali. La sua celebre firma con gli occhialini diventa una caratteristica costante dei giornali internazionali.

 

Nel 1973 abbandona tutto e si mette a girare per l’Europa alla ricerca di nuove esperienze. Rientrato in Italia nel 1977 Maurizio Costanzo lo chiama a La Domenica del Corriere. Da allora si susseguono le collaborazioni a Stampa Sera, Satyricon (inserto de La Repubblica) Illustrato Fiat, Il Collezionista (rivista filatelica di Bolaffi), La rivista dell’Italgas, Guerin Sportivo, La Stampa sino alle più recenti L’Eco del Chisone, Radiocorriere TV e Tuttolibri, inserto de la Stampa, su cui commenterà, dal 1987 ogni sabato sino alla sua scomparsa, un libro in classifica. Nel frattempo vince il Premio satira politica di Forte dei Marmi nel 1981 ed espone in rassegne umoritiche nazionali e internazionali riscuotendo sempre grandi successi. Suoi disegni sono esposti in musei di settore di tutto il mondo e in particolare a Basilea, all’interno del Museo della caricatura, ha una sala dedicata.


Ha pubblicato i libri: 33 frati e mezzo, Uomini e mobili, Si fa per sterzare, Pronto chi ride, Proposte PRO poste, Cavallo da Tiro, Equilibri, Mal costume mezzo gaudio e i postumi L’indignato, Giorgio Cavallo 1927- 1994 e Cavallo L’Europeo (tutte e tre cataloghi delle relative mostre).

 

Dal 1999 al 2009 Dino Aloi e Claudio Mellana hanno dato vita la Premio Giorgio Cavallo per la satira e l’umorismo con il Comune di Moncalieri premiando grandi artisti del settore. Gli artisti coinvolti sono stati Giuliano Rossetti, Alberto Fremura, Franco Bruna , Massimo Bucchi, Lido Contemori, Sergio Staino, Alfredo Chiappori, Silver, Enzo Lunari e Francesco Tullio Altan.
Mostre postume: Il Cavallo nascosto, Salone del libro di Torino 1995 e Giorgio Cavallo, Festival dell’umorismo di St. Esteve (Fr) 1999 entrambe curate da Dino Aloi.